Un comune codice linguistico pre-scritturale

Riporto di seguito la Parte V dello studio su: “L’ANCESTRALE ASPIRAZIONE DELL’UOMO A PERCORRERE IL MONDO” pubblicata dalla Rivista ANXA nel bimestre luglio-agosto 2023,

http://www.anxa.it

riguardante in particolar modo i simboli costituenti un codice iconografico derivato dalla conoscenza cosmologica ancestrale, confluito in epoca storica in tutte le forme di scrittura:

26 settembre: Giornata europea delle Lingue


Il Consiglio d’Europa di Strasburgo, composto da 46 stati membri e settecento milioni di europei, e la Commissione europea, promuovendo a partire dal 2001 per il giorno 26 settembre di ogni anno la celebrazione della “Giornata Europea delle Lingue” hanno inteso favorire, con la diffusione della conoscenza delle lingue, una migliore comprensione interculturale, ai fini di promuovere il pluralismo in tutta l’Europa.

Riporto di seguito due articoli riferiti all’origine delle lingue:

Ambiti di ricerca convergenti

di Marisa Grande

20 Marzo 2022

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Steve Olson, nel suo libro intitolato “L’Antropocene”, nel 2002 descrisse le caratteristiche dell’epoca che stiamo attraversando, denominata ‘antropogene’, perché tracciata, nel bene e nel male, dalla mano dell’uomo.

Egli si chiedeva: <In che modo lingue e geni possono portare alla “Nuova Sintesi”, cioè all’idea che archeologia, linguistica e genetica siano sul punto di produrre una ricostruzione coerente e abbastanza completa della preistoria dell’uomo? >

Oggi, dopo venti anni, indaghiamo sullo stato delle ricerche condotte nei tre ambiti citati da Olson: l’archeologico, il genetico e il linguistico.

L’archeologico

In tale ambito è stato possibile ricostruire i percorsi tracciati dall’uomo sulla terraferma, a partire da oltre due milioni di anni fa. I reperti rinvenuti lungo le grandi vie delle migrazioni preistoriche hanno permesso di seguire la diffusione dell’uomo nel mondo partendo dalla terra originaria situata nell’Africa del Sud. L’uscita dall’uomo primitivo dalla nicchia ecologica africana era stata determinata dalla ricerca di vie fertili che potessero permettergli di sopravvivere, ritenendo la vita il bene primario da rispettare e tutelare.

Egli, secondo le tracce archeologiche, entro il primo millennio aprì due grandi rami viari divergenti dall’unico ceppo originario, tracciando due ‘vie fertili’ orientate rispetto all’Africa in opposte direzioni: una verso Occidente e l’altra verso Oriente.

La scissione originaria, probabilmente, era stata di natura pacifica, perché finalizzata al reperimento di risorse necessarie alla sopravvivenza di tutti i componenti di una etnia che tendeva naturalmente  all’incremento del numero dei suoi individui.

Le condizioni ambientali degli habitat in cui vissero quelle genti differenziarono, però, le loro caratteristiche e le loro abitudini e, a lungo andare, le naturali diversificazioni determinarono anche l’allontanamento dai principi unitari vigenti nella nicchia originaria, fino a giungere anche all’oblio della stessa origine che in principio aveva accomunato ogni singolo individuo in un’unica famiglia.

Il genetico

Lo studio più recente dal titolo Genomica e genealogia ancestrale umana, pubblicato il 25 febbraio 2022 su Scienza https://www.science.org/doi/10.1126/science.abi8264 il gruppo composto da Antony Wilder Wohns, Yan Wong, Gil Mcvean e da altri otto autori, ha indagato con metodi scientifici le caratteristiche genealogiche e genomiche dell’uomo di tutti i tempi. Attraverso le tracce genetiche rinvenute sulle due grandi vie dell’Eurasia e dell’Oriente, il gruppo di studiosi è pervenuto al tronco genealogico originario dell’umanità. Creando una piattaforma riassuntiva con “modelli ad albero” composti dalle sequenze dei dati di tutte le popolazioni umane, è risalito al genoma primordiale presente nei lignaggi ancestrali dell’Africa.

Il linguistico

Analoga alla ricerca della genealogia e della genomica ancestrali è anche la ricerca di una lingua comune dell’essere umano. Studi svolti in ambito linguistico avevano già permesso nel XX secolo di risalire ad una lingua madre parlata nel Paleolitico, a cui era stato conferito il nome di ‘Nostratico’. Per il linguaggio pre-scritturale, collaterale alla lingua parlata, si usavano invece grafemi presenti come ‘determinativi simbolici’ nelle scene veriste dell’iconografia artistica del Paleolitico, i cui significati trovavano la fonte d’ispirazione, come anche la lingua parlata, nell’osservazione della natura e nelle sue dinamiche fondamentali.

La ricerca di una sintesi anche in ambito linguistico sembrerebbe porsi in apparente contrasto con la celebrazione della “Giornata internazionale della lingua madre”, istituita dall’Unesco nel 1999, celebrata a partire dal 2000 e riconosciuta nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, che proclamò anche il 2008 “Anno internazionale delle lingue”.

Si tratta di una ricorrenza che ricade il 21 febbraio di ogni anno, ai fini di promuovere il diritto a parlare la madrelingua, mantenere la diversità linguistica e culturale e praticare il multilinguismo.

L’apparente contrasto con la ricerca di una matrice comune di tutte le lingue parlate nel mondo, ossia di una “lingua madre dell’intera umanità”, si annulla però nel momento in cui ci si riferisce alla libertà dell’uomo nel volere parlare la propria lingua, acquisita per differenziazione e per  evoluzione linguistica, coerentemente con le divergenze determinate nel tempo nell’albero genealogico.

L’elemento unificante, la “Nuova Sintesi” cui aspirava Olson corrisponde, pertanto, in una ricostruzione, coerente e abbastanza completa della preistoria, ottenuta nei tre ambiti –archeologico, genealogico e linguistico– che riconduce ad una comune origine di ogni individuo, a cui si deve il riconoscimento dei diritti fondamentali derivati dall’unità e dalla fratellanza, primo fra tutti il diritto alla vita.

Un codice di origine ancestrale criptato nella scrittura

Pubblicato su da synergeticart

8 Maggio 2022

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Riprendo il discorso iniziato qui con l’articolo del 20 marzo 2022 dal titolo “Ambiti di ricerca convergenti” per ritornare sull’ambito linguistico, nel quale il nostro Salento può rivendicare  la priorità di aver contribuito con la sua antica arte alla formulazione codificata di un repertorio simbolico confluito in tutte le forme di scrittura.

L’argomentazione espressa per far comprendere a pieno tale mia asserzione è riportata nel libro Dai simboli universali alla scrittura, Besa 2010, nel quale descrivo dettagliatamente il millenario processo di trasformazione dei determinativi simbolici, che conferivano senso cosmologico alle pitture veriste dell’iconografia artistica del Paleolitico, in segni pre-scritturali collaterali alla lingua parlata, i quali, divenuti grafemi sempre più differenziati, confluirono poi nelle specifiche scritture.

Segni ancora appartenenti al repertorio dei pittogrammi di una cultura paleolitica, come la doppia spirale, la croce, l’alberiforme, il tettiforme, il navetiforme ... corrispondono ai simboli di origine cosmologica, perché dedotti dall’osservazione delle dinamiche astrali. Tali simboli ancestrali apparvero in origine nelle pitture rupestri e negli oggetti della cultura materiale dell’area franco-cantabrica con funzione di “determinativi” conferenti significato cosmologico-cultuale alle scene veriste rappresentate sulle pareti delle grotte-santuario del Paleolitico.

L’orientamento allo schematismo dell’espressione artistica dell’uomo del Mesolitico, diffuso dall’area atlantica all’area mediterranea a seguito del caotico passaggio dal Pleistocene all’Olocene, favorì la trasformazione delle primitive figure simboliche pittografate in segni aniconici sempre più schematici, avviando così un processo di formalizzazione ideogrammatica, che divenne la base di un codice insito in tutte le forme di scrittura.

Segni geometrizzanti o tendenzialmente astratti, come le forme ad “S” (isolate, doppie e ricorrenti),  losanghe di forma romboidale (isolate, concatenate o scisse in triangoli vuoti o pieni), segmenti paralleli semplici o a linea spezzata denominata tremulo, croci (statiche e rotanti, semplici e complesse), forme a π (“porta sacra”, poi divenuta lettera “p” in greco) o a φ (uomo a “phi”, confluita poi nella corrispondente lettera greca)… costituirono ideogrammi originari intorno ai quali si poteva elaborare un pensiero complesso da poter esprimere in varie forme del linguaggio parlato, tenendo fermo, però, il significato criptato nel codice iconografico del Paleolitico.

L’origine delle scritture risiede, perciò, in un repertorio di immagini simboliche elaborate ad hoc semplificando in pittogrammi o schematizzando in forme geometrizzanti aspetti della natura osservati da sacerdoti-astronomi e cristallizzati in codici pre-scritturali per esprimere ciò che essi ritenevano corrispondere a rivelazioni di origine divina comunicate in forme essenziali, che consideravano essere “linguaggio degli dei“.

Ne deriva che dai caratteri delle scritture, siano esse geroglifiche, ideogrammatiche, sillabiche o alfabetiche, si può risalire, così, al senso e al valore conferito in origine ai simboli universali dai quali esse derivarono.

Ritrovare ancora oggi nei caratteri delle scritture note i significati degli ideogrammi appartenenti a un linguaggio ancestrale, ritenuto di origine divina, significa riconoscere in ogni forma di linguaggio una sacralità esprimente un valore morale da trasmettere in codice formale a tutte le culture di ogni tempo.

Ed è per questo che riprendo e riporto alcuni brani dell’articolo dal titolo “Alla ricerca dell’io nobile”, scritto dal giornalista Claudio Alemanno sulla rivista mensile Apulia del 1 marzo 2011 per recensire il testo in questione, pubblicato pochi mesi prima da Besa:

«.., godiamoci un’eccezione, un’eccellente anatomia del sapere che contiene seri motivi di riflessione sull’uomo, eterno pellegrino nel tempo e nello spazio. Marisa Grande, con la sua ultima fatica Dai simboli universali alla scrittura, Besa Editore, ci consente tra magia e sacralità di riappropriarci in termini razionali dell’esperienza cosmica. E attraverso lo studio della scrittura ci offre tutte le sfaccettature della comunicazione, del suo fascino e del suo potere. Piccole e grandi icone della memoria transitano dalla preistoria alla storia dell’Homo Sapiens, dalla gestualità primordiale e simbolica a forme acculturate di classicità e modernità. Incrociando cosmologia, archeologia, arte e linguaggio si noterà che la storia dell’uomo non si sviluppa con percorsi lineari…» (pag.150).

« Seguendo l’evoluzione della scrittura si spiegano i percorsi cerebrali utilizzati per catalogare e distribuire in categorie l’attività scientifica e la storia dell’uomo. Il cervello appare motivato dalla specializzazione che diventa metodo di selezione naturale. E si spiega anche come questi passaggi appartengano all’uomo antropologicamente evoluto…» (pag.151)

E nella parte conclusiva a pag 152: «La Grande mette in prosa semplice argomenti complessi, senza incorrere in stucchevoli luoghi comuni. Propone sotto traccia una morale laica di salvezza, una morale adulta che dia senso compiuto alla centralità dell’uomo e al rispetto del suo spazio vitale, anche nella civiltà tecnologica dominata da linguaggi robotici e comunicazione algoritmica. Quasi a sottolineare i guasti della mutazione ambientale e la necessità di restituire valore di normalità al concetto di Armonia».

RIPORTO ANCHE LA RECENSIONE DEL CRITICO LETTERARIO STEFANO DONNO

Pubblicata il 30 gennaio 2017 da synergeticart

 recensione-di-stefano-donno

“Dai simboli universali alla scrittura” di Marisa Grande.

….Pubblicazione di grande interesse divulgativo e soprattutto sorprendente per le conclusioni a cui giunge. L’autrice parte da una serie di interrogativi.

Esiste un’identità pre-scritturale che simbolicamente lega etnie e culture distanti nel tempo e nello spazio? Pittogrammi e ideogrammi di origine paleolitica custodiscono conoscenze astronomiche millenarie? Una mappatura dei cicli di oscillazione della Terra può essere stata diffusa attraverso diverse tipologie di sintassi? Marisa Grande ha fatto uno studio incredibile, arrivando a confrontare gli ideogrammi presenti nei simboli universali, nei geroglifici, nelle lettere e nei numeri, lasciati da diversi popoli ed è riuscita ad individuare un “grande codice cosmico”, sotteso alle pitture parietali, ai manufatti, alla scrittura. Uno sguardo insolito sulla storia dei popoli che vede l’individuo come parte di una coscienza collettiva di dimensioni cosmiche, il quale condivide i significati profondi degli archetipi, quel patrimonio di conoscenze dell’inconscio collettivo analizzato da Jung. Su concessione dell’autrice ne riportiamo un estratto: “Nell’immagine del Cervo astrale si riconobbero nell’Olocene le genti dell’area centrale del continente europeo, che nella fase pregressa del Paleolitico Superiore si erano già riconosciute nel mitico e virtuoso Unicorno. Un cervo accovacciato, in posizione detta “al galoppo volante”, che si stagliava dinamico nel cielo delle medesima area boreale, divenne, in seguito, l’emblema ereditato delle popolazioni nomadi migranti verso est, lungo l’area carpato-danubiana.

Ricorrente nell’oreficeria prodotta nel III millennio a.C. dal misterioso popolo degli Sciti e dei Saka, la sua immagine attesta un’originaria derivazione di quelle genti da un unico ceppo etnico-culturale nord-europeo, scisso poi nel ramo nomade esteso tra il Mar Nero e la Cina e in quello a orientamento stanziale, che andò ad occupare quell’area delle Alpi Camune che aveva aperto la strada verso il sud agli originari cacciatori di cervi, pervenuti nell’estremo territorio italico nel VII millennio a. C. Il ramo etnico, che migrò in direzione nord-est, divenne nomade nelle aree gravitanti intorno al Mar Nero. Si spinse anche fino al Deserto dei Gobi, dove sono state rinvenute delle mummie che rimandano ad un’etnia tipicamente nordica, con uomini e donne di pelle bianca, biondi e rossi, dalla notevole altezza.

Nelle incisioni rupestri dell’arte camuna che coprono un arco di tempo esteso dal III al I millennio a.C., Orione è riprodotto in forma di arciere insieme al cervo con le stesse forme schematiche dei pittogrammi di Porto Badisco, ma anche come antropomorfo combattente con una nuova arma, denominata “paletta”. La Grande Madre è rappresentata, invece, come “dea farfalla in volo”, imprendibile e mutevole, ossia in un altro aspetto della trasmigrazione della dea in forme animali, dopo essere stata già trasformata da “antropomorfa alberiforme” a “farfalla notturna” nei pittogrammi a figure nere della Grotta dei Cervi di Badisco”

“Dai simboli universali alla scrittura” – Marisa Grande (Besa editrice, Cultura e territorio 51, ISBN 9788849707199, pagine 384, €32,00)
info: www.besaeditrice.it

Terremoti di M 4.8 e M 3.9 il 18 09 2023 nell’Appennino Tosco-emiliano

M 4,8 NORTHERN ITALY 2023-09-18 03:10:15 Depth: 10 Km

Il giorno 18 09 2023 un movimento sismico di M4.8, seguito da uno di M. 3.9, si è verificato nell’area dell’Appennino compresa tra la Toscana e la Romagna, quest’ultima già drammaticamente invasa dalle acque di una recente alluvione.

La memoria torna ai terremoti di agosto del 2016 avvenuti in Umbria, poco più a sud dell’area interessata dall’attuale sisma, che fortunatamente si è rivelato molto meno disastroso di quell’evento recene.

TEORIA DELLE CELLE GEOMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE

Secondo la teoria delle celle geomorfologiche, un movimento sismo tettonico incide su un luogo della litosfera dove confluiscono contemporaneamente le onde sismiche generate dall’elettromagnetismo proveniente dai centri di più celle geomagnetiche e geomorfologiche, la cui attività modella il territorio tramite una vibrazione elettromagnetica che s’irradia dai loro centri secondo l’armonica sei (Marisa Grande).

DOSSIER ESEMPLIFICATIVO DELLA TEORIA RIGUARDANTE IL TERRITORIO ITALIANO

L’attività elettromagnetica della cella del Vulcano Marsili -corrispondente ad una mini dorsale aperta in un territorio alquanto elastico del sud Tirreno- trova nell’Arco Appenninico la sua maggiore resistenza, fino a quando lo stress provocato dalla tensione incidente su alcuni punti a rischio, non determina la rottura della roccia e un rilascio di energia sismica.

Riporto alcuni esempi dell’incidenza delle spinte radiali ed esagonali prodotte dall’elettromagnetismo irradiato dal centro geomagnetico della cella Marsili.

NELL’AREA MEDITERRANEA IL SISTEMA FRATTALE DELLE CELLE GEOMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE SU CUI, SECONDO LA TEORIA, SI BASA LA REGOLARE DISTRIBUZIONE DEI TERREMOTI CHE MODELLANO IL TERRITORIO, HA IL MODULO DI BASE CORRISPONDENTE ALLA CIRCONFERENZA DELLA CELLA MARSILI CHE COLLEGA TRA LORO SEI VULCANI -TRA MARINI E DI TERRA FERMA, TRA SPENTI E ATTIVI- COSTITUENTI UN ANELLO DI FUOCO DEL BASSO TIRRENO:
VULCANI MARINI:
-1) VAVILOV
– 2) USTICA
DI TERRAFERMA, FORMATI PER SUBDUZIONE:
3) MONTE ALTISSIMO IN SICILIA
4) ASPROMONTE IN CALABRIA
5) POLLINO IN BASILICATA
6) VESUVIO IN CAMPANIA

LA DINAMICA SISMO TETTONICA RELATIVA AI RILEVANTI TERREMOTIIN CENTRO ITALI INIZIATI IL 24 agosto 2016.

L’interazione delle onde elettromagnetiche irradiate dai centri delle cell:

-MARSILI, VESUVIANA, PESCARESE, ALTO ADRIATICA, TOSCANO-LIGURE DI MONTE SUCCISO

ha avuto una intensa incidenza sull’attività elettromagnetica della

CELLA PERUGINA DI MONTETEZIO, che ha scaricato la sua energia secondo l’armonica sei colpendo i punti a rischio -per accumulo di prolungato stress tettonico- dell’area UMBRO-ARCHIGIANA con un primo movimento di M 5.9 del 24 agosto 2016 e i successivi di M 5.5 del 26 ottobre e di M 6.5 del 31 ottobre 2016.

Tra i comuni interessati: Castel Sant’Angelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci…

ESEMPI DI COME L’AMPIEZZA DELLA CELLA MARSILI CORRISPONDA AL MODULO-BASE DEL SISTEMA MODULARE E FRATTALE DELLE CELLE GEOELETTROMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE CHE INTERAGISCONO SUL TERRITORIO EUROPEO

Il modulo-base della cella Marsili esteso all’area europea.

DEDUZIONI:

  • I centri delle celle geomagnetiche sono fissi e corrispondono a rocce composte da minerali tra loro coesi e con proprietà di buona conduzione magnetica, come i basalti, composti da lava solidificata. In genere corrispondono a vulcani spenti o attivi.
  • i movimenti sismo tettonici più rilevanti si verificano nelle aree periferiche delle cella geomagnetiche, composte da minerali tra loro meno coesi per limitate proprietà di conduzione magnetica, emarginati dai centri elettromagnetuici e soggetti a inabissarsi per contribuire, fuoriuscendo poi in forma di magma, al rinnovamento della litosfera.
  • Nella interazione elettromagnetica tra tre o più celle correlate, i territori più a rischio si trovano ai vertici degli esagoni dettati dalla vibrazione ad armonica, in prossimità di faglie e di aree di subduzione.
  • (Marisa Grande)

TERREMOTI NEL MUGELLO

LA CELLA DI MONTE TEZIO HA UN AMPIO RAGGIO DI AZIONE ELETTROMAGNETICA, COMPRENDENTE L’ATTIVITA’ SISMO TETTONICA DELLA MAGGIOR PARTE DELL’APPENNINO, CON ESTENSIONE SINO ALLA COSTA ORIENTALE ADRIATICA AD EST, ALLA SARDEGNA AD OVEST, ALLA PIANURA PADANA A NORD E AL GARGANO AL SUD.
SISTEMA MODULARE A FRATTALE DI CELLE GEOMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE INTERAGENTI SUL TERRITORIO ITALIACO E AREE CIRCOSTANTI

I terremoti nel Mugello, oggi come ieri, rientrano nell’attività di una vasta cella geomagnetica e geomorfologica avente il centro nel Monte Tezio, nei pressi di Perugia, (residuo dell’ancestrale Oceano Tetide, chiuso sull’area occupata oggi dalla Pianura padana) all’interno della quale si inseriscono le celle minori, aventi il modulo-base dettato dalla cella Marsili, le quali interagiscono tutte tra loro.

TERREMOTI STORICI NEL MUGELLO

13 giugno 1542: un terremoto del IX grado della scala Mercalli colpì una ventina d località del Mugello, in particolare Barberino, Borgo San Lorenzo, Scarperia e Vicchio, dove si ebbero probabilmente150 vittime (stimate entro un numero compreso tra 120 a 500) e le abitazioni distrutte o inagibili furono da 1200 a 3000.

  • 8 settembre 1611: un terremoto dell’VIII grado della scala Mercalli provocò gravi lesioni agli edifici di Scarperia e nella frazione di Cerliano.
  • 5 aprile 1762: un terremoto del IX grado della scala Mercali si verificò a Sant’Agata e a Scarperia
  • 26 ottobre 1843: un terremoto dell’VII grado della scala Mercalli colpì Barberino di Mugello
  • 6 febbraio 1845: un terremoto dell’VIII grado della scala Mercalli in Borgo San Lorenzo – Vicchio
  • Il 19 giugno 1919: un terremoto del IX grado della scala Mercalli (oggi si ritiene essere stato di M 6.2 della scala Richter) colpì Vicchio provocando 100 morti, 4000 feriti e distruggendo migliaia di abitazioni.

ONDATE DI FERVENTE CLIMA RELIGIOSO A SEGUITO DEI TERREMOTI

Il terremoto del 13 giugno 1542 generò un fervente clima religioso. Si attribuirono miracoli alla “Madonna con Bambino” della scuola di Filippo Lippi collocata nell’Oratorio della Madonna dei Terremoti, costruito all’ingresso di Scarperia.

L’immagine della “Madonna del Sasso” fu traslata a Firenze, dove fu molto venerata.

ONDATE DI FERVENTE CLIMA RELIGIOSO A SEGUITO DEI TERREMOTI

RIFERIMENTO AD UN TERREMOTO STORICO PRECEDENTE QUELO DEL 1542, CHE AVEVA COLPITO IL MUGELLO NEL 1293, SUSCITANDO MOLTA EMOZIONE E INCREMENTANDO PAURE MILLENARISTICHE E CULTI ANTICHI RELATIVI AI SANTI PROTETTORI DEI TERRITORI A RISCHIO DI CALAMITA’ NATURALI.

Pagina tratta dall’articolo di Marisa Grande, dal titolo “L’arte come mezzo d’indagine e di conoscenza” – parte II – pubblicato nel N 113 di settembre-ottobre 2021 della rivista bimestrale Anxa.

vedi: Archivio di Anxa

http://www.anxa.it

LE CALAMITA’ NATURALI ATTIVANO L’ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA E INTESSONO UN RAPPORTO ANCESTRALE TENDENTE A VINCOLARE LA TERRA AL CIELO.

N.B. Errata corrige nella prima pagina di questo articolo:

al terzo rigo del secondo paragrafo sostituire 3.750 e 3.600 anni fa con 3 milioni 750 mila e con 3 milioni e 600 mila anni fa.

UN PIANO METAEMPIRICO DELLA CONOSCENZA, CHE CORRELI E FACCIA DIALOGARE TRA LORO I DUE POLI RITENUTI NETTAMENTE SEPARATI: LA SCIENZA E LA METAFISICA CHE HA ANIMATO IL PENSIERO FILOSOFICO E RELIGIOSO DELL’UOMO DI TUTTI I TEMPI.

http://www.anxa.it

Terremoto di M 6.8 dell’8 settembre 2023 in Marocco

M 6.8 MOROCCO 2023-09-08 22:11:00 Depth: 10 Km

L’epicentro è stato localizzato a sud-ovest della citta’ di Marrakech, 320 km a sud della capitale Rabat. Nella provincia di Al-Haouz il maggior numero di vittime.

SCENARIO SISMOTETTONICO CON I PIU’ RILEVANTI MOVIMENTI SISMICI DEL PERIODO 28 AGOSTO-8 SETTEMBRE 2023

TRIANGOLO GEODETICO

A) M 4.8 HINDU KUSH REGION, AFGHANISTAN 2023-08-28 04:35:09 Depth: 201 Km

B) M 4.4 SOUTH SANDWICH ISLANDS REGION 2023-08-28 04:57:50

C) M 7.1 BALI SEA 2023-08-28 19:55:32 Depth: 514 Km

Il triangolo geodetico Afghanistan – Isole Sandwich – Bali ha innescato un’ondata di movimenti sismotettonici rilevanti sulla Dorsale Sud atlantica, in risalita verso Nord, dove vi era già in atto una normale attività di espansione della Dorsale Nord-atlantica che stava interessando il Mare della GROENLANDIA E L’ISOLA DELL’ISLANDA.

Il doppio andamento dell’espansione atlantica: da Nord verso sud e da Sud verso Nord ha creato una forte compressione sulla media dorsale atlantica, che si è manifestata con movimenti simotettonici nella fascia equatoriale compresa tra i Tropici del Cancro e del Capricorno, interessando maggiormente il centro America e l’area euroasiatica.

L’energia sismica che ha colpito il Marocco ha avuto dei segnali precursori, essendo stata preceduta da una sequenza di terremoti dovuti all’espansione della Dorsale atlantica interessata prevalentemente dal un raro ciclo di movimenti sismotettonici provenienti da Sud (quando di solito l’espansione si propaga lungo la dorsale da Nord a Sud), che hanno avuto ripercussioni sismiche prima nel Sud Africa e poi, muovendosi in risalita verso il Nord Africa, hanno fatto registrare ripetuti movimenti sismotettonici (se pur di limitata intensità) tanto sullo Stretto di Gibilterra e sulle terre circostanti -Spagna, Portogallo e Marocco- quanto sulle isole atlantiche come le Canarie e le Azzorre.

RIPORTO LA SEQUENZA DEI TERREMOTI TRATTI DA QUELLI REGISTRATI IN EMSC

TERREMOTI DELL’AREA POLARE NORDATLANTICA

M 4.9 BERING STRAIT 2023-08-30 17:58:51 Depth: 7 Km

M 4.4 GREENLAND SEA 2023-08-31 19:56:20 Depth: 10 Km

M 2.8 ICELAND 2023-08-31 22:09:42 Depth: 6 Km

M 3.3 ICELAND REGION 2023-09-01 17:55:14 Depth: 7 Km

M 4.2 ICELAND 2023-09-03 02:22:21 Depth: 2 Km

TERREMOTI DELL’AREA POLARE NORD PACIFICA

M 6.1 KURIL ISLANDS 2023-09-01 20:49:55 Depth: 140 Km

M 4.4 SOUTHERN XINJIANG, CHINA 2023-09-02 01:06:16 Depth: 1 Km

LA COMPRESSIONE DERIVATA DAL NORD ATLANTICO SULLE ISOLE MEDIO ATLANTICHE

M 3.3 AZORES ISLANDS, PORTUGAL 2023-08-31 11:56:47 Depth: 0 Km

M 3.8 AZORES ISLANDS REGION 2023-09-01 10:42:56 Depth: 5 Km

M 4.0 AZORES-CAPE ST. VINCENT RIDGE 2023-09-02 23:57:46 Depth: 35 Km

M 3.4 AZORES ISLANDS REGION 2023-09-03 01:21:27 Depth: 2 Km

TERREMOTI DELL’AREA POLARE SUD IN RISALITA LUNGO LA DORSALE PACIFICA

M 4.8 PACIFIC-ANTARCTIC RIDGE 2023-09-04 23:16:58 Depth: 10 Km

M 6.2 COQUIMBO, CHILE 2023-09-06 23:48:05 Depth: 35 Km

M 5.1 PACIFIC-ANTARCTIC RIDGE 2023-09-07 04:49:26 Depth: 10 Km

M 6.6 SOUTH OF KERMADEC ISLANDS 2023-09-08 09:09:48 Depth: 32 Km

M 5.6 JALISCO, MEXICO 2023-09-08 15:53:22 Depth: 35 Km

M 5.3 CENTRAL EAST PACIFIC RISE 2023-09-09 03:09:49 Depth: 10 Km

SCENARIO SISMO TETTONICO ATLANTICO PRECEDENTE IL TERREMOTO DEL MAROCCO

L’energia sismica che ha colpito il Marocco ha avuto dei segnali precursori, essendo stata preceduta da una sequenza di terremoti dovuti all’espansione della Dorsale atlantica interessata da un ciclo di movimenti sismo tettonici provenienti da Sud, manifestatisi per prima il 30 agosto 2023 con il terremoto

M 5.1 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-08-30 07:39:28 Depth: 10 Km

e il successivo del 31 agosto di

M 4.9 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-08-31 02:44:36 Depth: 10 Km

che ha avuto ripercussioni immediate sull’Angola, in Sud Africa  

M 4.3 ANGOLA 2023-08-31 09:27:44 Depth: 10 Km

e una lieve ripercussione verso l’Oceano Indiano manifestata con  

M 2.0 JAN MAYEN ISLAND REGION 2023-09-01 17:34:28 Depth: 3 Km

La forma più rilevante dei movimenti sismo tettonici si è manifestata sul versante ovest del Sud Africa  

M 3.5 OFF COAST OF SOUTH AFRICA 2023-09-01 21:07:18 Depth: 10 Km

e nelle Isole Sandwich, a sud dell’Africa, con:

M 5.1 SOUTH SANDWICH ISLANDS REGION 2023-09-01 10:01:34 Depth: 44 Km

Per poi manifestarsi ancora lungo la dorsale sudatlantica con movimenti di:  

M 4.9 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-09-04 13:52:16 Depth: 10 Km

M 4.8 NORTH OF ASCENSION ISLAND 2023-09-04 14:47:31 Depth: 12 Km

M 5.0 ASCENSION ISLAND REGION 2023-09-05 17:50:20 Depth: 10 Km

M 5.0 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-09-08 20:32:00 Depth: 10 Km

M 3.6 OFF COAST OF SOUTH AFRICA 2023-09-06 23:58:11 Depth: 10 Km

TERREMOTI DELL’AREA POLARE SUD IN RISALITA LUNGO LA DORSALE SUD E MEDIO ATLANTICA FINO AL MAROCCO

Muovendosi in risalita verso Nord i movimenti sismo tettonici della Dorsale Sud e Medio Atlantica hanno generato ripetute ripercussioni sismiche, se pur di limitata intensità, lungo la costa occidentale africana, fino allo Stretto di Gibilterra e ai territori circostanti (Spagna, Portogallo e Marocco) e sulle isole Canarie e Azzorre, con movimenti anche di più elevata  magnitudo, come:

M 3.9 WEST OF GIBRALTAR 2023-09-05 00:49:10 Depth: 1 Km

M 3.3 CANARY ISLANDS, SPAIN REGION 2023-09-05 03:15:40 Depth: 28 Km

M 4.6 AZORES ISLANDS REGION 2023-09-05 19:33:26 Depth: 33 Km

LA DOPPIA COMPRESSIONE SULLE ISOLE MEDIO ATLANTICHE SUL NORD AFRICA E SULLA CATENA DELL’ATLANTE, DOVE SI E’ VERIFICATO IL DEVASTANTE TERREMOTO DEL MAROCCO DI

M 6.8 MOROCCO 2023-09-08 22:11:00 Depth: 12 Km

Le dinamiche intrinseche della Terra influenzano i comportamenti dell’uomo

N.B. Errata corrige nella prima pagina di questo articolo:

al terzo rigo del secondo paragrafo sostituire 3.750 e 3.600 anni fa con 3 milioni 750 mila e con 3 milioni e 600 mila anni fa.

Un nuovo oceano

Secondo i ricercatori, che monitorano le spaccature rodotte in prossimità della Rift Valley africana: “le fessure e le crepe rappresentano le prime fasi di una spaccatura continentale. Se ciò dovesse avvenire completamente, si creerebbe un nuovo oceano”.

Fonti: (Reuters) (Daily Nation) (NTV Kenya) (The Conversation) (Britannica) 

SITUAZIONE ATTUALE

SCENARIO SISMO TETTONICO DAL 27 AGOSTO AL 7 SETTEMBRE 2023 RELATIVO ALLA DINAMICA DELLE DORSALI ATLANTICA E INDIANA CHE CIRCONDANO LA PLACCA AFRICANA

M 4.6 TANZANIA 2023 – 08 – 27 11: 00:20 profondità Km 10

M 4.3 TANZANIA 2023-08-28 13:00:06 Depth: 10 Km

M 4.6 CARLSBERG RIDGE 2023-08-28 13:04:29 Depth: 10 Km

M 3.2 MAYOTTE REGION 2023-08-28 21:08:52 Depth: 37 Km

M 4.4 OWEN FRACTURE ZONE REGION 2023-08-28 23:20:35 Depth: 10 Km

M 3.4 MAYOTTE REGION 2023-08-29 17:19:47 Depth: 36 Km

M 3.1 SOUTH AFRICA 2023-08-30 02:04:10 Depth: 10 Km

M 3.2 NAMIBIA 2023-08-30 04:16:06 Depth: 10 Km

M 5.1 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-08-30 07:39:28 Depth: 10 Km

M 3.2 SOUTH AFRICA 2023-08-30 19:24:50 Depth: 5 Km

M 4.9 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-08-31 02:44:36 Depth: 10 Km

M 4.1 MAYOTTE REGION 2023-08-31 08:10:04 Depth: 40 Km

M 4.3 ANGOLA 2023-08-31 09:27:44 Depth: 10 Km

M 5.1 SOUTH SANDWICH ISLANDS REGION 2023-09-01 10:01:34 Depth: 44 Km

M 3.0 SOUTH AFRICA 2023-09-01 14:19:56 Depth: 10 Km

M 3.5 OFF COAST OF SOUTH AFRICA 2023-09-01 21:07:18 Depth: 10 Km

INTANTO UN MOVIMENTO RILEVANTE NELLE ISOLE CURILI INCIDERA’ ANCHE SULLO SCENARIO SISMO TETTONICO MONDIALE

M 6.1 KURIL ISLANDS 2023-09-01 20:49:55 Depth: 140 Km

con immediante ripercussioni in Iran e sulla faglia orientale anatolica compressa tra le spinte provenienti dalla placca euroasiatica e la placca araba

M 3.0 SOUTHERN IRAN 2023-09-02 01:15:59 Depth: 19 Km

M 4.8 SOUTHERN IRAN 2023-09-02 01:55:09 Depth: 9 Km

M 4.5 SOUTHERN IRAN 2023-09-02 14:30:36 Depth: 13 Km

M 5.0 AZERBAIJAN 2023-09-03 16:35:56 Depth: 75 Km

M 4.3 WESTERN TURKEY 2023-09-04 05:26:10 Depth: 8 Km

Un nuovo ciclo di attività sismo tettonica provieniente dal Polo Sud risale lungo la Dorsale sud-atlantica

M 4.9 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2023-09-04 13:52:16 Depth: 10 Km

M 4.8 NORTH OF ASCENSION ISLAND 2023-09-04 14:47:31 Depth: 12 Km

interessando anche la costa occidentale africana con una serie di movimenti sismici di bassa magnitudo, fino a quelli di :

M 3.9 WEST OF GIBRALTAR 2023-09-05 00:49:10 Depth: 1 Km

M 3.3 CANARY ISLANDS, SPAIN REGION 2023-09-05 03:15:40 Depth: 28 Km

M 3.7 STRAIT OF GIBRALTAR 2023-09-05 10:17:23 Depth: 20 Km

indice dell’interessamento delle terre dell’intero Mediterraneo, compresse tra le spinte provenienti dalle dorsale Indiana, che incidono particolarmente sul versante orientale della placca africana, sulla placca araba e sulla placca anatolica, per poi estendersi al Mediterraneo

M 5.2 TANZANIA 2023-09-05 15:42:22 Depth: 10 Km

e dalle spinte della dorsale altantica, da Sud a Nord, incide anche sulle coste occidentalI dell’Africa

M 5.0 ASCENSION ISLAND REGION 2023-09-05 17:50:20 Depth: 10 Km

M 4.6 AZORES ISLANDS REGION 2023-09-05 19:33:26 Depth: 33 Km

M 3.0 CANARY ISLANDS, SPAIN REGION 2023-09-06 13:34:28 Depth: 23 Km

M 3.6 OFF COAST OF SOUTH AFRICA 2023-09-06 23:58:11 Depth: 10 Km

M 2.4 AZORES ISLANDS, PORTUGAL 2023-09-07 01:13:10 Depth: 4 Km

M 2.6 AZORES ISLANDS, PORTUGAL 2023-09-07 06:11:52 Depth: 5 Km

ed altri minori in Portogallo e sullo Stretto di Gibilterra, che insieme alla Turchia indicano l’intensità e la magnitudo dei sismi che interessano ripetutamente le terre dell’area del Bacino del Mediterrano, colpendo i punti deboli della litosfera come l’Italia, solcati da faglie o interessati dall’intensificato bradisismo dei Campi Flegrei, come dimostra il terremoto di oggi, distintamente percepito anche a Napoli.

M 3.8 SOUTHERN ITALY 2023-09-07 17:45:28 Depth: 3 Km

A TAL PROPOSITO RIPORTO UNA MAIL INVIATA DAL DR GIOVANNI GREGORI IL 17 MARZO 2023 IN RELAZIONE AL:

bradisismo Flegreo

Carissimi tutti,

Il bradisismo Flegreo si sta attivando considerevolmente.

Nessuno può fare previsioni. In sé il fenomeno potrebbe non essere negativo, nel senso che ogni fenomeno che scarica energia endogena senza provocare danni rilevanti è più che benvenuto, una benedizione. Sarebbe ben peggio se non scaricasse e si accumulasse.

Se vi interessa, vedete il link

Campi Flegrei, De Vito (INGV)_ “deformazione del suolo come nel 1983, impossibile fare previsioni”.html

ed anche l’intervista a De Natale pubblicata dal Corriere della Sera che potete vedere sul file dell’Ufficio Stampa del CNR che qui allego.

Un caro abbraccio a tutti

Giovanni

Dall’allegato Sommario della Rassegna Stampa:
Corrieredelmezzogiorno.corriere.it 15/03/2023 «Terremoto nei Campi Flegrei, la camera magmatica si sta riempiendo. Non conosciamo il punto critico”.

RICERCHE ATTUAL:

PER LE DINAMICHE RELATIVE ALLO SCENARIO SISMO TETTONICO CHE INTERESSA L’AFRICA INSERISCO IL DOSSIER CON ARTICOLI PUBBLICATI NEL 2017 SULLA RVISTA ANXA

DOSSIER INVIATO AL DR. GIOVANNI GREGORI IL 22 MAGGIO 2023

riproducente lo scenario sismo tettonico aggiornato al 21-05 2023.

pdf tratto dal blog:

https://synergeticart.wordpress.com