Per una nuova umanità e un nuovo umanesimo

DOSSIER 2022

Ambiti di ricerca convergenti

di Marisa Grande

20 Marzo 2022

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Steve Olson, nel suo libro intitolato “L’Antropocene”, nel 2002 descrisse le caratteristiche dell’epoca che stiamo attraversando, denominata ‘antropogene’, perché tracciata, nel bene e nel male, dalla mano dell’uomo.

Egli si chiedeva: <In che modo lingue e geni possono portare alla “Nuova Sintesi”, cioè all’idea che archeologia, linguistica e genetica siano sul punto di produrre una ricostruzione coerente e abbastanza completa della preistoria dell’uomo? >

Oggi, dopo venti anni, indaghiamo sullo stato delle ricerche condotte nei tre ambiti citati da Olson: l’archeologico, il genetico e il linguistico.

L’archeologico

In tale ambito è stato possibile ricostruire i percorsi tracciati dall’uomo sulla terraferma, a partire da oltre due milioni di anni fa. I reperti rinvenuti lungo le grandi vie delle migrazioni preistoriche hanno permesso di seguire la diffusione dell’uomo nel mondo partendo dalla terra originaria situata nell’Africa del Sud. L’uscita dall’uomo primitivo dalla nicchia ecologica africana era stata determinata dalla ricerca di vie fertili che potessero permettergli di sopravvivere, ritenendo la vita il bene primario da rispettare e tutelare.

Egli, secondo le tracce archeologiche, entro il primo millennio aprì due grandi rami viari divergenti dall’unico ceppo originario, tracciando due ‘vie fertili’ orientate rispetto all’Africa in opposte direzioni: una verso Occidente e l’altra verso Oriente.

La scissione originaria, probabilmente, era stata di natura pacifica, perché finalizzata al reperimento di risorse necessarie alla sopravvivenza di tutti i componenti di una etnia che tendeva naturalmente  all’incremento del numero dei suoi individui.

Le condizioni ambientali degli habitat in cui vissero quelle genti differenziarono, però, le loro caratteristiche e le loro abitudini e, a lungo andare, le naturali diversificazioni determinarono anche l’allontanamento dai principi unitari vigenti nella nicchia originaria, fino a giungere anche all’oblio della stessa origine che in principio aveva accomunato ogni singolo individuo in un’unica famiglia.

Il genetico

Lo studio più recente dal titolo Genomica e genealogia ancestrale umana, pubblicato il 25 febbraio 2022 su Scienza https://www.science.org/doi/10.1126/science.abi8264 il gruppo composto da Antony Wilder Wohns, Yan Wong, Gil Mcvean e da altri otto autori, ha indagato con metodi scientifici le caratteristiche genealogiche e genomiche dell’uomo di tutti i tempi. Attraverso le tracce genetiche rinvenute sulle due grandi vie dell’Eurasia e dell’Oriente, il gruppo di studiosi è pervenuto al tronco genealogico originario dell’umanità. Creando una piattaforma riassuntiva con “modelli ad albero” composti dalle sequenze dei dati di tutte le popolazioni umane, è risalito al genoma primordiale presente nei lignaggi ancestrali dell’Africa.

Il linguistico

Analoga alla ricerca della genealogia e della genomica ancestrali è anche la ricerca di una lingua comune dell’essere umano. Studi svolti in ambito linguistico avevano già permesso nel XX secolo di risalire ad una lingua madre parlata nel Paleolitico, a cui era stato conferito il nome di ‘Nostratico’. Per il linguaggio pre-scritturale, collaterale alla lingua parlata, si usavano invece grafemi presenti come ‘determinativi simbolici’ nelle scene veriste dell’iconografia artistica del Paleolitico, i cui significati trovavano la fonte d’ispirazione, come anche la lingua parlata, nell’osservazione della natura e nelle sue dinamiche fondamentali.

La ricerca di una sintesi anche in ambito linguistico sembrerebbe porsi in apparente contrasto con la celebrazione della “Giornata internazionale della lingua madre”, istituita dall’Unesco nel 1999, celebrata a partire dal 2000 e riconosciuta nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, che proclamò anche il 2008 “Anno internazionale delle lingue”.

Si tratta di una ricorrenza che ricade il 21 febbraio di ogni anno, ai fini di promuovere il diritto a parlare la madrelingua, mantenere la diversità linguistica e culturale e praticare il multilinguismo.

L’apparente contrasto con la ricerca di una matrice comune di tutte le lingue parlate nel mondo, ossia di una “lingua madre dell’intera umanità”, si annulla però nel momento in cui ci si riferisce alla libertà dell’uomo nel volere parlare la propria lingua, acquisita per differenziazione e per  evoluzione linguistica, coerentemente con le divergenze determinate nel tempo nell’albero genealogico.

L’elemento unificante, la “Nuova Sintesi” cui aspirava Olson corrisponde, pertanto, in una ricostruzione, coerente e abbastanza completa della preistoria, ottenuta nei tre ambiti –archeologico, genealogico e linguistico– che riconduce ad una comune origine di ogni individuo, a cui si deve il riconoscimento dei diritti fondamentali derivati dall’unità e dalla fratellanza, primo fra tutti il diritto alla vita.

Un codice di origine ancestrale criptato nella scrittura

Pubblicato su da synergeticart

8 Maggio 2022

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Per un ‘Nuovo Umanesimo’

Pubblicato su 26 gennaio 2024 da synergeticart

RISPONDENDO ALL’INVITO DEL CENTRO CISAT DI NAPOLI RIPRENDO LA TEMATICA TRATTATA GIA’ ALL’INTERNO DELL’ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE DI ROMA 2023:

Alla Triennale di Roma 2023: il “Nuovo Umanesimo” nel Metarealismo di Marisa Grande

Pubblicato su da synergeticart

RIPORTANDOLA SUL PIANO PSICOLOGICO PER SOTTOLINEARE LA FUNZIONE DELLA CREATIVITA’ NEL RICOMPORRE L’EQUILIBRIO DEL CORPO, DELLA MENTE E DELL’ANIMA DI OGNI INDIVIDUO, COSI’ COME AVEVO GIA’ ESPOSTO NEI SEMINARI DEL 2021 E DEL 2022 (Marisa Grande)

DOSSIER DI RIFERIMENTO:

XVIII Seminario internazionale interdisciplinare di Psicologia, di Psicoterapia e Letteratura – NAPOLI

Pubblicato su da synergeticart

XVIII Seminario internazionale interdisciplinare di Psicologia, di Psicoterapia e Letteratura – NAPOLI

XIX Seminario CISAT- NAPOLI 2- 3 luglio 2022

Pubblicato su da synergeticart

Concluso il Seminario internazionale, interdisciplinare di Psicologia, di Psicoterapia e Letteratura

Pubblicato su da synergeticart

Concluso il Seminario internazionale, interdisciplinare di Psicologia, di Psicoterapia e Letteratura

M 7.1 in Cina

Un violento sisma di M 7.1 si è verificato in Cina nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 gennaio 2024.

ELENCO DEI PIU’RILEVANTI SISMI CHE SI SONO SUCCEDUTI TRA LA NOTTE DEL 21 01 2024 E LA MATTTINA DEL 23 01 2024:
  • M 5.2 NORTHERN COLOMBIA 2024-01-21 17:19:48 Depth: 145 km
  • M 5.2 OFFSHORE O’HIGGINS, CHILE 2024-01-21 17:37:47 Depth: 10 km
  • M 5.0 CARLSBERG RIDGE 2024-01-21 21:51:35 Depth: 10 km
  • M 5.3 SOUTHERN XINJIANG, CHINA 2024-01-22 04:33:19 Depth: 10 km
  • M 5.2 SOUTH OF FIJI ISLANDS 2024-01-22 14:20:33 Depth: 222 km
  • M 7.1 SOUTHERN XINJIANG, CHINA 2024-01-22 18:09:04 Depth: 9 km
  • M 5.2 SOUTHERN XINJIANG, CHINA 2024-01-22 18:32:40.4 UTC Depth 7 km
  • + SEQUENZA DALLA MAGNITUDO MASSIMA 5.5 ALLA MINIMA DI DI M 3.1 dalle ore 18:22 del 22 01 2024 alle ore 13:47 del 23 01 2024
  • M 5.0 OFFSHORE COQUIMBO, CHILE 2024-01-22 22:30:12 Depth: 9 km
  • M 5.4 SOUTHEAST OF EASTER ISLAND2024-01-23 04:02:44 Depth: 17 km
  • M 6.3 VANUATU 2024-01-23 14:33:46 Depth: 32 km
  • M 5.0 VOLCANO ISLANDS, JAPAN REGION 2024-01-23 15:22:27 Depth: 149 km
  • 5.4 SOUTHEAST OF EASTER ISLAND 2024-01-23 04:02:44 Depth: 17 km
  • M 5.2 PAPUA, INDONESIA 2024-01-23 04:07:21 Depth: 10 km
  • M 5.0 VOLCANO ISLANDS, JAPAN REGION 2024-01-23 15:22:27 Depth: 149 km

DOSSIER 2015

LA REGOLARITA’ CON LA QUALE SI PROPAGA L’ENERGIA SISMICA NEL MONDO PUO’ ESSERE ANCHE DESCRITTA TRAMITE VETTORI SISMICI

I rilevanti terremoti di M.7.1 del 4 12 2015 sulla Dorsale S-E dell’Oceano Indiano (A), di M. 7.2 del 07 12 2015 in Tajikistan (B), e di M. 6.8 del  09 12 2015 in Banda Sea (C) corrispondono ai vertici di un triangolo rettangolo descritto dai vettori indicanti le linee di propazione delle onde elettromagnetiche che generano energia sismica. (Marisa Grande)

DOSSIER FEBBRAIO 2023

Scenario sismo tettonico in area euroasiatica

Pubblicato su da synergeticart

DISTINTI CICLI SISMO TETTONICI

Il ciclo sismo tettonico ha origine dalla Dorsale nord atlantica, si ripercuote sulla Dorsale sud atlantica, sulle faglie dell’Oceano Indiano e sulle faglie euroasiatiche: l’anatolica, l’ellenica e la mediterranea.

Un ciclo è caratterizzato da terremoti di circa pari magnitudo.

Ne deriva che: individuata l’intensità del terremoto che dà origine a un ciclo di circa quindici giorni, i successivi movimenti sismo tettonici hanno magnitudo pari o inferiore a quella del primo.

Ripetuti terremoti successivi al primo, che si susseguono sulla Dorsale Nordatlantica, si pongono all’origine di distinti cicli sismo tettonici, così che i luoghi già colpiti nel primo ciclo possono subire altri movimenti sismici determinati dall’arrivo dell’energia sismica attivata dai cicli successivi e non solo dallo sciame sismico correlato al primo.

Per questo, essendo la magnitudo dei terremoti successivi correlata all’intensità dei movimenti che si sono susseguiti sulla Dorsale Nord atlantica, possono anche essere di magnitudo superiore a quello già manifestato, perché collegato al primo ciclo, mentre quelli relativi allo sciame sismico si riducono gradualmente d’intensità.

Per comprendere tale correlazione si possono applicare:

  1. il sistema frattale e modulare di celle geomagnetiche e geomorfologiche, aventi circonferenze e lati degli esagoni interni ed esterni ad esse elettromagneticamente attivi e vibranti ad armonica sei;
  2. i vettori sismici perpendicolari, quali cateti di triangoli rettangoli geodetici, elettromagneticamente attivi. (Marisa Grande).

Rimando alla cartina riportata su questo blog il 27 febbraio 2020

Verifica delle regolarità geometriche nella dinamica sismotettonica

Pubblicato su da synergeticart

VERIFICA DELLA VALIDITA’ DEL METODO GEOMETRICO DELLE CELLE GEOMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE VIBRANTI AD ARMONICA SEI

Il processo dei movimenti sismotettonici che interessa il fronte di scontro tra la placca euroasiatica e quella africana si estende verso Est interessando, con la sequenza di terremoti manifestatisi tra il 13 e il 23 Febbraio 2020, la cella turco-iraniana secondo la geometria ad armonica sei tracciata già nella mappa elaborata il 25 Gennaio 2020.

(Vedi mappa postata il 27 gennaio 2020 in questo blog). Inviato su Cartine geografiche

Recenti sismi rilevanti nel mondo dal 7 al 21 01 2024

  • 07 01 2024
  • M 5.5 BALLENY ISLANDS REGION 2024-01-07 20:00:07 Depth: 10 km
  • M 5.3 TONGA 2024-01-07 21:41:05 Depth: 10 km
  • 08 01 2024
  • M 6.8 KEPULAUAN TALAUD, INDONESIA 2024-01-08 20:48:46 Depth: 91 km
  • 09 01 2024
  • M 5.4 VANUATU 2024-01-09 02:54:57 Depth: 197 km
  • M 5.7 TONGA 2024-01-09 07:53:23 Depth: 10 km
  • M 5.9 NEAR WEST COAST OF HONSHU, JAPAN 2024-01-09 08:59:11 Depth: 13 km
  • M 5.4 POTOSI, BOLIVIA 2024-01-09 16:47:27 Depth: 186 km
  • 10 01 2024
  • M 5.0 MARIANA ISLANDS REGION 2024-01-10 22:44:39 Depth: 10 km
  • 11 01 2024
  • M 5.2 SOUTH PACIFIC OCEAN 2024-01-11 04:54:31 Depth: 10 km
  • M 6.4 HINDU KUSH REGION, AFGHANISTAN 2024-01-11 09:20:27 Depth: 210 km
  • 12 01 2024
  • M 5.9 SOUTHEASTERN ALASKA 2024-01-12 07:46:22 Depth: 10 km
  • M 5.0 SOUTHERN MID-ATLANTIC RIDGE 2024-01-12 10:58:49 Depth: 10 km
  • M 5.3 NEAR COAST OF SOUTHERN PERU 2024-01-12 13:00:47 Depth: 54 km
  • M 5.4 TONGA REGION 2024-01-12 22:32:13 Depth: 31 km

Ho riprodotto graficamente in una mappa sinottica la sequenza dei sismi più rilevanti che si sono verificati dal 13 al 21 gennaio 2024 seguendo i seguenti elenchi resi pubblici giornalemente da Emsc.

(Marisa Grande)

  • 13 01 2024
  • M 4.8 JAN MAYEN ISLAND REGION 2024-01-13 01:27:23 Depth: 7 km
  • M 5.2 NEW IRELAND REGION, P.N.G. 2024-01-13 09:08:16 Depth: 10 km
  • 15 01 2024
  • M 5.0 ANTOFAGASTA, CHILE 2024-01-15 05:17:38 Depth: 102 km
  • 17 01 2024
  • M 5.6 MINDANAO, PHILIPPINES 2024-01-17 12:32:02 Depth: 50 km
  • M 5.0 ALAMAGAN REG, N. MARIANA ISLANDS 2024-01-17 13:00:48 Depth: 143 km
  • 18 01 2024
  • M 5.8 FIJI REGION 2024-01-18 04:50:00 Depth: 145 km
  • M 6.4 TONGA 2024-01-18 22:12:22 Depth: 207 km
  • 19 01 2024
  • M 5.5 VANUATU 2024-01-19 04:57:15 Depth: 43 km
  • M 4.6 SAKHALIN, RUSSIA 2024-01-19 16:57:02 Depth: 12 km
  • M 5.3 CENTRAL ALASKA 2024-01-19 21:34:35 Depth: 7 km
  • 20 21 2024
  • M 6.1 PAGAN REG., N. MARIANA ISLANDS 2024-01-20 15:48:41 Depth: 195 km
  • M 6.7 AMAZONAS, BRAZIL 2024-01-20 21:31:06 Depth: 615 km
  • M 6.1 SOUTHWEST INDIAN RIDGE 2024-01-20 22:09:41 Depth: 10 km
  • 21 01 2024
  • M 5.4 JUJUY, ARGENTINA 2024-01-21 02:36:02 Depth: 207 km
  • M 5.3 NEAR EAST COAST OF KAMCHATKA 2024-01-21 05:50:36 Depth: 50 km

L’educazione alla pace

DOSSIER:

sviluppo di un pensiero critico e di un fare etico –

Riporto due articoli pubblicati in novembre 2021 riguardanti le mutate relazioni interpersonali e la sollecitazione dello sviluppo della totalità delle facoltà intellettive dell’essere-uomo, connettendo tra loro quella analitico-deduttiva e quella globale-induttiva per la formulazione di nuovi parametri nei rapporti sociali, ossia:
– la logico-razionale preposta alla rigida combinazione complessa del flusso delle informazioni che giungono al cervello in sequenze caotiche
– l’intuitiva e olistica, che le ricombina in modo creativo secondo un intuito individuale e conferisce loro nuovi significati, poiché

“Considerando la creatività come facoltà connessa all’intelligenza, all’intuizione, all’introspezione, all’elaborazione cosciente, ossia come prerogativa strettamente partecipe alla dinamica delle facoltà cognitive preposte al regolare svolgimento delle funzioni cerebrali e, insieme, partecipe alla dinamica della formazione delle facoltà emozionali contribuendo allo svolgimento del fluire ordinato delle naturali spinte interiori, si tutela e si potenzia la personalità di ogni individuo, intesa nella sua totalizzante integrità” (Marisa Grande).

Tempo di riflessione, le fondamentali relazioni interpersonali

Pubblicato su da synergeticart

Cultura

Tempo di riflessione, le fondamentali relazioni interpersonali

di Marisa Grande

7 Novembre 2021

Facebook WhatsApp Twitter

L’essere umano, già adattato alla propria routine giornaliera, se viene sottoposto ad eccezionali situazioni di stress emotivo, reagisce con meccanismi psicologici a volte anche inconsueti, per avviare un processo di azioni orientate a meglio affrontare le necessità di adattamento personale alle nuove condizioni.

La reazione è ovviamente varia per ogni singolo individuo, ma può essere condivisa tra due o più persone, per solidarietà di gruppo o per affinità caratteriali e affettive.

Le condizioni imposte per contenere il diffondersi della pandemia da Covid 19 hanno sicuramente inciso sulla percezione personale della vita, sollecitando risposte di vario tipo in ognuno e generando atteggiamenti compresi in un range di reazioni positive e negative.

Tali atteggiamenti si pongono agli estremi di quella dialettica degli opposti che si svolge nell’intimo di ogni individuo, conferendo al suo spirito la vitalità che lo distingue dall’immobilità e dalla morte, ma che per essere eticamente orientata verso un progresso costruttivo del divenire deve tendere al bene individuale e dell’intera umanità.

Esempi di azioni negative, sfociate anche in efferati omicidi, si sono avuti con gli atteggiamenti violenti scaturiti dalla convivenza forzata in ambienti ristretti di membri di famiglie che si sono per questo disgregate o di componenti di società dove già vigeva o si è instaurato e intensificato per l’occasione l’atteggiamento dell’intolleranza.

Nella stragrande maggioranza, però, si sono registrate reazioni di tipo pacifico, sostenute dalla speranza e dalla fede nella scienza, nella provvidenza divina, negli operatori di buona volontà…, rese speciali dagli ammirevoli esempi solidali di coloro che si sono attivati in senso propositivo per risolvere le varie e difficili problematiche connesse alla dilagante e inaspettata pandemia.

Oggi, dopo quasi due anni di tribolazioni dovute al Covid 19, si riprendono, sempre con le dovute precauzioni igienico-sanitarie necessarie ad arginare l’incombente incremento di casi relativi alla quarta ondata di infezioni da varianti del virus, quelle relazioni interpersonali fondamentali drasticamente interrotte sin dalla prima ondata di contagi dalle restrizioni nazionali e internazionali.

Venuta meno in ognuno di noi la convinzione che il poter effettuare liberamente tutte le proprie relazioni fosse un diritto naturale e scontato, oggi ci si prodiga per stabilire nuovi parametri e nuove norme di comportamento sociale ai fini di scongiurare il pericolo del diffondersi di questa e di altre pandemie, che insieme alle modificazioni climatiche incombono sul destino dell’umanità in questo momento di passaggio di millennio, che come ogni transito di era millenaria è caratterizzato da turbolenze naturali o da disordini indotti dai comportamenti negativi, antinaturali e antisociali, provocati dagli stessi esseri umani.

Esercitando le facoltà intellettive dell’essere e facendo le dovute riflessioni, emerge quanto sia necessario il rispetto di regole di fondamentale correttezza in ogni campo delle relazioni interpersonali per far prevalere la convinzione e la dimostrazione che la propria libertà deve comunque essere finalizzata a comporre una condizione di libertà e di benessere dell’intera collettività. Le adeguate regole richieste per un rinnovato comportamento sociale devono derivare, pertanto, necessariamente da una coscienza arricchita di maggiore consapevolezza sui pro e i contro di ogni azione individuale, la quale si ripercuote automaticamente sulle sorti dell’intera umanità.

Teorie basate sulla interazione delle forze universali inducono oggi a superare il concetto che le conseguenze di ogni azione siano limitate al ristretto ambito in cui avviene, ossia che l’azione originaria rappresenti la causa diretta di un effetto immediato e limitato nello spazio e nel tempo. La reazione uguale e contraria che scaturisce dall’azione, infatti, non è solo circoscritta nei limiti del luogo in cui è avvenuto l’evento, né viene riassorbita nei tempi brevi in cui esso si è svolto, ma genera innumerevoli reazioni a catena che coinvolgono la complessità delle interazioni di ogni singolo elemento all’interno dell’intero universo.

Le ipotesi formulate derivano dalla conoscenza che il nostro campo biomagnetico è in diretta relazione con il campo geomagnetico e questo con il campo magnetico del Sole e del sistema solare, i quali interagiscono con l’intera nostra galassia, che a sua volta è in relazione spazio-temporale con le altre, fino a coinvolgere i miliardi di galassie che compongono l’intero cosmo. In un universo nel quale i filamenti di materia galattica costituiscono le linee di collegamento interstellare, le interconnessioni avvengono come nell’immensa rete di comunicazione che noi siamo già abituati a conoscere e a usare, essendo la rete delle telecomunicazioni viaggianti tramite internet un esempio di come le informazioni possano diffondersi alla velocità della luce.

Il modello di riferimento per questa nostra tecnologia e per quella neuronale di nuova generazione è infatti il cervello umano, nel quale le informazioni viaggiano attraverso le sinapsi, ossia attraverso quei filamenti organici che collegano i neuroni così come fanno i filamenti intergalattici per collegare i nuclei di materia e gas contenenti miliardi di stelle. Ne deriva che l’intero universo si rivela essere come una “grande mente”, con le dovute differenze dimensionali che la distinguono da quella umana regolate da rapporti di tipo frattale.

Similmente a quella umana, però, è caratterizzata dal degrado della materia, che nell’uomo può essere accelerato dalla formulazione di un pensiero negativo che trasmette alle cellule del proprio corpo input di tipo distruttivo, ma che può far anche avviare processi di auto-guarigione se formula pensieri positivi e propositivi da far circolare nell’organismo come input ricostruttivi.

Tale orientamento interessa non solo il campo scientifico, dovendo estendersi al parascientifico non essendo del tutto dimostrabile secondo l’applicazione del metodo galileiano, ma anche al campo della fede, nel quale si propone di non incrementare le paure, ma di vivere nella gioia, che non è l’esortazione a “darsi alla pazza gioia”, ma è quella derivata dall’apprezzamento e dal rispetto del dono della vita e della connessa capacità di azione dell’uomo, che pur avvalendosi del dono del libero arbitrio non è naturalmente orientato al male, ma all’agire eticamente nel vero, rifuggendo dalla divulgazione delle falsità, nel bene, preservandosi dalle insidie del male e nel bello, non nutrendo la visione di una pur dilagante bruttezza, ai fini di promuovere e favorire anche in giusta misura la quarta categoria, quella economica dell’utile, risorsa equamente necessaria per la sopravvivenza terrena di tutti.

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Immagini:

Marisa Grande: “Facoltà dell’intelletto”, anno 1988, formato cm 145 x 270, tecnica olio su tela (insieme e particolare su sfondo cosmico elaborato al computer).

Tempo di Riflessione, Creatività come risorsa compensativa e propositiva

Pubblicato su da synergeticart

Cultura

Tempo di Riflessione, Creatività come risorsa compensativa e propositiva

Tempo di Riflessione, Creatività come risorsa compensativa e propositiva

di Marisa Grande

14 Novembre 2021

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Una delle forme di compensazione delle difficoltà che si incontrano nella vita terrena è l’arte, che si esercita impiegando la creatività, facoltà immateriale che permette di elaborare un’espressione totalizzante dell’essere, componendo un naturale equilibrio tra le dinamiche delle reti neurologiche e le dinamiche dei fenomeni psicologici che interessano ogni individuo.

La creatività, in quanto potenziale unificante tra le discipline che si interessano della funzionalità del cervello e quelle che trattano dei moti dell’anima propri della dimensione spirituale dell’essere, risulta perciò elemento centrale nel collegamento nei due distinti campi del sapere, quello che tratta delle neuroscienze e quello che tratta delle psico-scienze.

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Sinora, però, accogliendo il retaggio fuorviante della concezione romantica che protendeva verso l’espressione artistica coincidente con l’abbandono della razionalità per favorire il libero fluire dei moti inconsci dell’anima dell’artista, la creatività è stata emarginata dal resto delle attività della società moderna, perché ritenuta imponderabile prerogativa di pochi individui eccezionali, artisti o persone mentalmente disturbate. Dapprima distinguendo tra il suo libero impiego nel campo specifico dell’arte da quello mirato a scopo terapeutico impiegato nel campo specifico della psicoanalisi, la creatività è finita però poi nel limbo delle facoltà ineffabili, difficili da far emergere, da applicare e da valutare, per essere confinata infine nel campo dell’irrazionale e del fantastico, un ampio bacino di raccolta di espressioni considerate opposte alla razionalità e alla concretezza prevalentemente esercitate in una società tendenzialmente orientata verso la produzione di beni materiali e all’utile da essi derivato.

In campo terapeutico la creatività è impiegata come stimolo all’esplicazione in forma visibile dei segni significanti, che aiutano a riconoscere e a identificare le motivazioni profonde e remote dalle quali scaturiscono le  problematiche psicologiche di una coscienza alterata, quelle poste alla base del disagio psichico, che la medicina contribuisce a scomporre, ad analizzare, a riformulare e a ricomporre con operazioni di recupero appropriate in un equilibrato e rinnovato stato di coscienza. Funzionale al processo dell’arte-terapia, eseguita con l’assistenza diretta di specifici terapeuti, la creatività rappresenta il mezzo per far fluire all’esterno e incanalare opportunamente, procedendo dalla dimensione dell’es alla dimensione dell’io, le forme dei moventi che creano quei nodi psicologici che disturbano e intralciano la formazione equilibrata della personalità dell’individuo.

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Considerando la creatività come facoltà connessa all’intelligenza, all’intuizione, all’introspezione, all’elaborazione cosciente, ossia come prerogativa strettamente partecipe alla dinamica delle facoltà cognitive preposte al regolare svolgimento delle funzioni cerebrali e, insieme, partecipe alla dinamica della formazione delle facoltà emozionali, contribuendo allo svolgimento del fluire ordinato delle naturali spinte interiori, si tutela e si potenzia così la personalità di ogni individuo, intesa nella sua totalizzante integrità.

Il non sapere, però, prestare sufficiente attenzione nel considerare inscindibili la razionalità, se pur più specifica delle facoltà cognitive, e la creatività, se pur più specifica delle facoltà emozionali, il non sapere opportunamente valorizzare le connessioni tra entrambe le funzioni concorrenti nella formazione nella personalità dell’essere, il non riconoscere la loro naturale coesistenza all’interno dell’unico registro della mente dell’uomo non favorisce certo lo sviluppo equilibrato e integrato delle potenzialità cognitive e spirituali, congiunte nel concorrere entrambe in egual misura alla formulazione e allo sviluppo del processo che implica l’avere coscienza della realtà, interpretarla ed esprimere giudizi sensati ed equilibrati su di essa.

Il preponderante potenziamento della razionalità, facoltà cognitiva più adatta a produrre opere funzionali rispetto all’esercizio della creatività, le cui opere non sempre rispondono ai parametri dell’utilità -prediligendo i creativi la bellezza, l’equilibrio e l’armonia che solo una società attenta ai beni dell’anima apprezza e promuove come risorse necessarie per il progresso- ha provocato la netta scissione tra il creativo produttore di opere nei vari campi dell’arte e l’operatore attivo negli ambiti propri di una società prevalentemente industrializzata, che ha stentato a riconoscere il ruolo del creativo nel promuovere idee originali e produrre beni dalle qualità prevalentemente immateriali, ma che ben canalizzate potevano anche elevare il livello della stessa produzione materiale.

Quando, poi, in nome della libertà d’espressione, il solco del divario esistente tra la comprensione razionale dei più e la comunicazione artistica dei pochi è diventato sempre più profondo in una società votata alla prevalente razionalità quale metro di valutazione di ogni forma di comunicazione, i due estremi dell’arte e della psicoanalisi hanno finito anche per incontrarsi. Ne è conseguito che entrambi i campi sono stati accomunati e collocati al margine della medesima società industrializzata, già meccanicizzata e poi anche tanto tecnologicamente avanzata da illudersi di poter limitare nelle mani di pochi la direzione di tutti.

Tale società, però, rinunciando a potenziare la creatività come una dimensione fondamentale dell’essere, ha anche rinunciato a sviluppare un ethos collettivo equilibrato tra razionalità e irrazionalità, tra cervello e anima, tra materia e spirito, tra ragione e istinto, sentimento, emozione…tra espressione fisica e concezione spirituale, tra esperienza e consapevolezza come mezzi necessari alla elevazione spirituale dell’essere. Opponendo la presupposta irrazionalità dei pochi componenti del mondo dell’arte alla prediletta e presunta purezza della razionalità dei molti del mondo della produzione tecnicista si è rinunciato, forse inconsapevolmente, anche ad un’inimmaginabile risorsa di progresso e di adeguato sviluppo culturale di una società nella quale molti individui, non riuscendo a incanalare le proprie espressioni dell’anima verso la creatività e il fare etico, fanno esplodere le pulsioni represse del proprio inconscio nelle molteplici forme della violenza non solo verso gli altri, ma a volte rivolte anche verso se stessi.

Eppure, millenni di storia dimostrano che l’abitante di questa terra ha trovato e trova proprio nella creatività espressa attraverso varie forme la valvola di sfogo per attenuare e superare le conseguenze di tutte le avversità che si incontrano, individualmente e collettivamente, in questa vita.

Per questo, oggi si va prospettando la tendenza positiva della riscoperta della creatività come facoltà insita in tutti gli uomini e l’orientamento a svilupparla come risorsa capace di determinare una svolta rispetto alla condizione in cui si è immessa l’attuale società tecnologicamente avanzata, che ha sapientemente prodotto abili esecutori delle idee dei pochi, ma che ha trascurato di prestare attenzione alla necessità di impiegare mezzi adeguati per lo sviluppo equilibrato e integrato delle connesse naturali potenzialità razionali e spirituali e per poter rendere attivo in tal senso ogni singolo individuo.

Esercitare e sviluppare la creatività vuol dire, perciò, possedere una risorsa spendibile nel mondo, necessaria a orientarsi verso un pensiero divergente costruttivo, alternativo al pensiero omologato per tutti e conformato al pensiero unico legato ad una “logica roccia”, chiusa nei concetti consolidati nel tempo, per prodigarsi, invece a favore della “logica fluida”, malleabile e adattabile alle esigenze di ogni tempo.

Ne deriva che la creatività rappresenta una preziosa risorsa da valorizzare nel presente e nel futuro dell’umanità, un mezzo per reinventare scenari migliori rispetto a quelli attuali, all’interno di percorsi di vita le cui sfide naturali e sociali richiedono continui e mirati adattamenti.

In quanto dinamico processo organizzativo delle facoltà cognitive ed emozionali dell’essere umano, la creatività rientra nel comportamento che favorisce la comunicazione interpersonale tra gli individui, permettendo di superare ogni barriera comunicativa, geografica e culturale.

La creatività rappresenta un campo d’indagine anche in quei settori della scienza interessati a rilevare le dinamiche avviate dal cervello, dalla mente, dall’intelletto per accedere alla conoscenza di sé, dell’universo e dei sistemi complessi in esso contenuti.

Ne deriva che l’essere umano, in quanto “sistema complesso pensante” può trovare, facendo leva sull’insieme delle sue facoltà, cognitive ed emozionali, i mezzi per determinare “punti-evento” coerenti con le energie degli estesi campi vibrazionali e di coscienza universale, dei quali l’organismo vivente è privilegiata parte integrante e attivamente interagente.

Esercitando le proprie intrinseche e interconnesse facoltà individuali, consistenti nella razionalità, nell’intelligenza, nel pensiero divergente e nella creatività, può pervenire a una piena libertà, quale bene spirituale che proviene dall’intimo, che non permette all’essere umano di diventare un numero di una innumerevole, indistinta e informe comunità mondiale, soggetta, come invece avviene per altre forme di natura animale, al processo automatico di omologazione dei comportamenti orientati verso una singolarità di tipo fisico.

Applicata in senso propositivo la creatività diviene invece strumento efficace per condurre l’individuo o il gruppo d’individui a sentirsi “soggetti attivi”, agenti consapevoli nel difficile compito di apportare le condizioni necessarie a raggiungere stati di equilibrio all’interno di un universo di sistemi complessi dinamici in evoluzione e per questo vitali e protesi non solo verso il grande attrattore fisico di cui si interessa la scienza che tratta della fisica dei quanti e delle particelle elementari, ma anche verso il “Grande Attrattore” di cui tratta la concezione metafisica dell’universo, ossia verso la misteriosa Singolarità dell’Assoluto, il Creatore per eccellenza, da cui ogni creatura proviene e verso cui, compiuta la propria opera creatrice nel mondo, può alfine spiritualmente tendere.

Riferimenti alla medesima tematica in scritti di Marisa Grande, fondatrice del Movimento culturale “Synergetic-art” (https://synergeticart.wordpress.com):

Immagine:

Marisa Grande, “Interconnessioni”, da “immagini cosmiche”, computer-art, 2012

Inviato su Cartine geografiche Inviato su Cartine geografiche

L’educazione alla pace: “Afflato universale”

Anno: 2020 – Tecnica:olio su tela – Dimensioni: cm 125×150

COINVOLGENTE AFFLATO UNIVERSALE

Riverberi di luce,

– dal profondo, amoroso intreccio  nodale dai cuori-emanato,

–  in turbinoso, vorticante moto,

stringono a sè tutte le anime,

coinvolgendole in uno stringente,

misterioso, palpitante, unico, solidale afflato.

UNIVERSALITA’ DELL’ESSERE

Sin dal principio,

quando ancora lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque dell’abisso,

– prima della creazione del cielo e della terra,

del firmamento e del fiat lux che avrebbe acceso i luminari

preposti a scandire giorni, anni e stagioni

per dare vita alle sementi sparse sulla terra separata dalle acque e

a tutte le specie animali che abitano entrambi gli habitat;

– prima della creazione della sequenza ordinata del tutto,

nell’amalgama della potenziale formazione dell’ordinato universo,

nella mente di Dio era già presente l’idea dell’umana creazione

poiché non dal nulla, ma dalla stessa immagine di Sè-Creatore,

principio del tutto ordinato e regolare,

prendeva la di lei forma di umana creatura,

resa da Lui a dimensione universale,

alitando su di essa il suo supremo afflato vitale.

POTENZIALITA’ DELL’ESSERE

Sin dal principio,

– quando ancora lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque dell’abisso,

– quando ancora il firmamento non separava le acque superiori dalle acque inferiori,

– quando i luminari non splendevano nel cielo separato dalla terra,

– quando l’asciutto non era ancora separato dalle acque dei mari e degli oceani,

nell’amalgama dell’inflazionato tutto,

nel principio energetico vorticante di forme ancora informi,

nella matrice di ogni cosa da Dio ideata e voluta,

in nuce in un universo, in un fiat dall’infinitamente compressa Singolarità propagato,

l’energia della potenziale matrice dell’umana creatura

  • riverberava già della luce dal divino fiat lux creata
  • palpitava già del battito vitale dal divino soffio sulla sua anima alitato
  • intrecciava già nel vorticante moto nodi energetici di solidale afflato
  • coinvolgeva in uno stringente, misterioso, turbinoso e palpitante moto

il tutto informe, dal divino creatore, in sequenza ordinata,

poi nell’universo, alfin compiùto, in bellezza propagato.

Marisa Grande

Movimento culturale Synergeti-art

https://synergeticart.wordpress.com

DOSSIER 1:

Relazioni Sociali – Tra sincronicità e volontà

di Marisa Grande

23 Maggio 2021

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Nel DNA psichico Relazioni Sociali - Tra sincronicità e volontà - Corriere Salentino

Nell’ambito della biofisica si tenderebbe ad estendere alla scala del visibile, umanità compresa, gli scenari quantistici che includono l’entanglement, ossia la proprietà del mondo sub-atomico che spinge due particelle elementari a muoversi con moto sincronico (legame energetico indicato da Schrödinger nel 1935)

Si osservano alcuni esseri viventi riuniti tra loro in modo che la collettività di distinti individui possa rispondere all’unisono come una singola unità (gli uccelli in stormo, o i pesci e altri animali in branco…le società umane)”.Link Sponsorizzato

Per giustificare tale sincronicità anche nell’uomo si parte dal rapporto simpatetico esistente tra due gemelli, dalla telepatia tra persone unite da affinità elettive, da reazioni simili di persone che rispondono all’unisono ai medesimi stimoli ambientali e sociali (fenomeni e atteggiamenti di massa).

I processi meccanici dell’entanglement applicata all’uomo presuppongono, però, la privazione della volontà ad agire indipendentemente dal gruppo e aprono problematiche inconciliabili con l’autonomia dei singoli individui, con la loro coscienza e con la loro consapevolezza, a meno che non si osservi il fenomeno come non solo strettamente fisico, ma anche metafisico, cioè orientato ad un finalismo teologico, per rispondere al richiamo di una Singolarità superiore che funge da unico “Grande Attrattore trascendente” di un Tutto universale.

(Marisa Grande, L’uno e il molteplice, Anxa, settembre-ottobre 2014).

Le conoscenze emerse in ambito biofisico aprono, tuttavia, prospettive rischiose proprio per l’umanità, in quanto espongono l’individuo al pericolo di essere considerato un numero all’interno di società viste come masse incolte da orientare verso determinate direzioni per mezzo di convincenti manipolazioni, orchestrate per i soli fini perseguiti da pochi individui emergenti.

Il mezzo per sfuggire a tali pericoli risiede nell’esercitare la volontà individuale, nello sviluppare un forte senso di responsabilità, nell’assumere atteggiamenti orientati ad azioni etiche corrette, in risposta a principi morali ampiamente condivisi

Per questo si rende necessaria la pratica di intrecciare pacifiche relazioni, fondamentali per assecondare la natura dell’uomo come “essere sociale”, poiché dalle relazioni che stabilisce con i propri simili e con tutti gli altri esseri che compongono il suo habitat ne deriva anche il benessere psicofisico individuale e sociale.

Una interazione non equilibrata tra individui all’interno delle società comporta da una parte uno stress emotivo individuale e collettivo, che si manifesta con forme di eccessi che sfociano in comportamenti violenti verso se stessi e verso gli altri e dall’altra in forme di insensibilità verso gli stimoli ambientali, che si manifestano con patologie di tipo depressivo.

L’equilibrio tra le due posizioni antitetiche che conducono agli eccessi comportamentali come l’estrema violenza (omicidi, lotte per noia, guerre…genocidi) o l’estrema apatia (depressione e insensibilità agli eventi naturali e sociali) non è facile da ripristinare, soprattutto se il disagio che è alla base è stato determinato da violenti e improvvisi traumi individuali e collettivi.

A seguito di stati di privazione di una corretta relazione sociale, con limitazione forzata di rapporti interpersonali e di naturali forme di contatto fisico necessarie a manifestare le affettività tra individui affini per natura o per deliberate scelte elettive, la psiche è sottoposta a condizioni innaturali, che producono stress e conseguenti comportamenti anomali.

In una società che sottopone gli individui a continuo stress fisico e psicofisico, non bilanciato da un corretto periodo di rilassamento, si creano stati alterati nel comportamento individuale e collettivo

In condizioni particolari in cui l’uomo avverte che ad essere in pericolo è l’intera umanità, come nei casi di pandemia, di modificazioni climatiche, di degrado ambientale irreversibile per catastrofi naturali e artificiali, la condizione di stress diventa diffusa e la sensazione di pericolo diviene costante, così che i recettori nervosi preposti alla percezione sono sempre sottoposti ad uno stato continuo di allerta, a scapito del controbilanciante stato di rilassamento.

Se non subentra nell’individuo la condizione di equilibrio necessario a gestire tale stress, si rischiano reazioni inconsulte rispetto a stimoli ambientali anche minimi, pur insignificanti nell’economia della gestione del grande pericolo. Si va dall’equivoco più immediato di associare in modo immaginario alla causa che ha determinato lo stress qualsiasi aspetto ritenuto anomalo (fino a sviluppare manie di persecuzione) a quello più lento che determina il distanziamento psicologico da qualsiasi problematica, fino a condurre a un totale allontanamento dalle normali attenzioni da prestare agli aspetti reali e all’allentamento dell’attenzione e della prudenza necessarie ad arginare qualsiasi stato di emergenza reale.

Tale disequilibrio individuale, causato dall’impossibilità di gestire con realismo e con senso di responsabilità le altalenanti oscillazioni tra i due estremi comportamentali (stress e rilassamento) si ripercuote anche su una equilibrata gestione dei rapporti dell’intera umanità e mina l’integrità del corretto andamento delle naturali relazioni intercorrenti tra tutti gli esseri.

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Nel DNA psichico Relazioni Sociali - Tra sincronicità e volontà - Corriere Salentino

Nel DNA psichico Relazioni Sociali - Tra sincronicità e volontà - Corriere Salentino

DOSSIER:

La preservazione della vita e il contrastante disprezzo per essa

Pubblicato su da synergeticart

http://www.corrieresalentino.it/2022/07/la-preservazione-della-vita-e-il-contrastante-disprezzo-per-essa/

La preservazione della vita e il contrastante disprezzo per essa

di Marisa Grande

Sinora, l’evoluzione della mente, quella di chi propone una realtà ‘altra’ e quella di chi, vivendo nella società delle immagini, ha imparato a distinguere il ‘vero’ dal ‘falso più eclatante’, ha permesso di calibrare sull’esperienza vissuta di questa modernità multiforme, lo stato di equilibrio del suo essere, facendolo rientrare nei parametri recettivi della propria personalità matura, senza assimilare e far sue immagini che superano i limiti della tollerabilità psicologica, distinguendo e separando tra loro la verosimiglianza del ‘vero’ dalla esasperata ‘finzione’ del non vero.

Il problema che si pone comunque oggi è come ricomporre un equilibrio psicofisico turbato da immagini provenienti da una realtà costruita per disorientare e distorcere il senso della comune percezione di un uomo che ha necessità di non incorrere nel pericolo di recepire nella propria mente input negativi che incidono in forma distruttiva anche sul suo corpo, facendolo degenerare in condizioni patologiche dispensatrici di distruzione e di morte.   

Da sempre, nella memoria equilibrata di ogni individuo lo scorrere del tempo, scandito da eventi rilevanti per la vita personale e collettiva, è stato considerato in positivo, secondo un susseguirsi lineare di eventi evolutivi, secondo una linea di sviluppo di un progresso corrispondente in un “crescendo di possibili miglioramenti in quantità e in qualità” verificabili tanto in ambito biologico, quanto in quello dei beni materiali e immateriali necessari alla vita.

Nei primi decenni di questo millennio tale tempo considerato progressivamente evolutivo ha subito, però, una modifica sostanziale dovuta ad eventi che hanno segnato in regresso la vita dell’umanità, facendo riscoprire pregresse esperienze di devastanti modificazioni climatiche, di pandemie, di guerre di dominio, di restrizioni economiche e di disorientamento sociale.

Si è appreso, così che esiste anche un rovescio della medaglia, come quello che, per esempio, contrappone l’eroismo che ha distinto sanitari e volontari impegnati sul campo medico o sul luogo di calamità ambientali per salvare vite umane favorendo il concetto di tempo evolutivo, all’eroismo richiesto ai soldati inviati in guerra con l’intento di disseminare la morte e la distruzione, secondo la tendenza di un tempo opposto e involutivo.

Nella civiltà delle immagini avviene di poter constatare che possono essere usati medesimi modelli per indicare andamenti in incremento o in decremento dei due opposti obiettivi evolutivi e involutivi, ossia per monitorare e registrare tanto gli eventi dai risvolti positivi, quanto eventi dai risvolti negativi per l’intera società. Se nel seguire, perciò, diagrammi descriventi l’andamento della pandemia abbiamo associato il benessere dell’umanità alla curva in discesa, indicante il regresso della diffusione della malattia, ossia a scenari positivi utili a preservare la vita, il bene più caro che ci sia stato donato dalla bontà e dall’amore di Dio, le stesse curve in discesa, indicano oggi opposti scenari se applicate ad altri parametri da monitorare. Molti diagrammi con curve ad andamento discendente descrivono gli scenari negativi della nostra era, poiché registrano la tendenza attuale al decremento dei beni necessari disponibili. Tra questi prevale l’indicazione della carenza delle risorse naturali ed economiche, della precarietà del benessere sociale e del grado di civiltà dei popoli, la riduzione del numero delle specie rientranti nella biodiversità del pianeta… tutti elementi collegati all’allarme di distruzione della vita e alla conseguente necessità di doverla salvaguardare.

In tale critico scenario attuale va letta la tendenza che nella mente e nelle azioni dell’uomo, a fianco al naturale apprezzamento per la vita, si è andata insinuando, collateralmente, anche la trascuratezza, se non il disprezzo per la stessa vita. Tale latente tendenza verso l’autodistruzione e verso la disgregazione sociale si è insinuata in modo subdolo nel tempo, quasi a contrastare la pacifica e naturale tendenza a favorire lo sviluppo evolutivo di tutte le specie viventi.

Le motivazioni che testimoniano tale decremento della curva evolutivadell’esistenza non possono essere note, ma si manifestano nella società con l’aumento delle quantità di suicidi e di omicidi che caratterizzano patologici rapporti interpersonali della vita civile e nell’incremento delle ostilità tra i popoli, incoraggiati a favorire gli scontri per dissidi di natura etnica, religiosa, culturale, politica ed economica.

Non è facile determinare le molteplici cause che hanno scatenato tali tendenze distruttive, ma il tutto può essere riassunto nell’accaparramento delle risorse, la cui carenza si deve alla loro dispersione per calamità naturali e alla loro dissipazione per cause antropiche. Per questo, essendo le risorse necessarie alla vita, non è facile porre rimedi e offrire soluzioni. Si può solo esortare a prestare attenzione ai reali bisogni dell’uomo, a quelli utili alla sua sopravvivenza in relazione alle proprie intrinseche caratteristiche, consistenti fondamentalmente nelle indispensabili necessità di nutrizione fisica e psichica, essendo questi i bisogni fondamentali favorevoli alla sua esistenza.

Per la nutrizione del corpo i beni sono dello stesso genere materiale e consistono nell’utilizzo delle risorse disponibili in natura, allo stato originario o associate in adeguate combinazioni. Essendo la natura composta da elementi che si rigenerano ciclicamente, le materie prime necessarie al nutrimento dovrebbero essere disponibili come risorse da dividere equamente tra i componenti dell’intera umanità.

Per la nutrizione dell’anima i beni sono di genere immateriale e per la realizzazione dei quali è richiesto l’impegno della mente, che attiva in senso creativo anche il corpo e la sua anima. Le risorse per il nutrimento dell’anima possono essere anche presenti in natura, ma il loro utilizzo dipende dal grado di discrezionalità e dal grado di creatività individuale e collettiva.

Leggere, però, l’uomo solo in base alla necessità materiale o immateriale di nutrimento sarebbe fuorviante, perché significherebbe disgregare l’integralità dell’essere tenuta insieme dalla sua più profonda natura spirituale.

È necessario, perciò, poter esaminare in forma connessa tra loro tutte le componenti inscindibili dell’uomo, per poter risalire alla conoscenza integrata del sé interiore ed esteriore interagente con il mondo, per comprendere e definire estensione e limiti delle azioni individuali di ogni essere operante all’interno delle aree di necessaria condivisione pacifica interpersonale.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola di Dio.

Chiedete e vi sarà dato”.

Dal Vangelo di Luca (Lc 11,1-13)

L’educazione alla Pace

L’educazione alla Pace può iniziare dimostrando come molte credenze radicate nell’inconscio collettivo dell’umanità siano scaturite da interpretazioni errate di alcuni aspetti della realtà.
Il retaggio culturale di ataviche fallaci interpretazioni di alcuni fenomeni naturali può aver fatto riversare ingiuste colpe su esseri innocenti, può aver creato inesistenti antagonismi tra alcune società e disgregato l’interconnessione naturale e spirituale che dovrebbe unificare l’intera umanità. (Marisa Grande)

LA DEA MADRE RITENUTA COLPEVOLE DEL CAOS:

dalla calotta boreale celeste, vista come la chioma di un albero il cui tronco corrispondeva all’asse cosmico, derivano i miti della Grande Madre insidiata dallla costellazione circumpolare serpentiforme Drago e della successiva colpa della progenitrice Eva, che staccando il frutto da quell’albero, secondo metaforica credenza, aveva attentato alla stabilità di quell’equilibrio cosmico.

Dal tramonto della Grande Madre e dalla massima visibilità della costellazione di Orione derivano i concetti infondati e malefici di alternanza, di opposizione e di competizione tra divinità maschili e divinità femminili in cielo, tra patriarcato e matriarcato e tra uomo e donna in terra.

La “gilania” -o parità tra i due esseri complementari uomo-donna, tra le nazioni confinanti, tra gli emisferi della Terra- si basa sull’amore e sulla fratellanza tra i popoli, essendo tutti appartenenti ad un’unica umanità.

Riflettendo anche su alcune ataviche interpretazioni errate nella lettura dei fenomeni dell’Universo (v. l’articolo di Marisa Grande “ L’atavica e ingiusta colpa attribuita alla Grande Madre e alla donna” in Anxa N. 11-12  novembre-dicembre 2023, pp. 25, 26), impiegando le facoltà intellettive che permettono di averne una più corretta conoscenza delle dinamiche cicliche, oscillanti tra ordine e caos, che regolano le variazioni naturali climatiche indipendentemente dalla volontà umana, oggi possiamo anche cercare di correre ai ripari riguardo ai guasti ambientali attuali e alle efferatezze derivate da ancestrali inimicizie individuali e collettive, che generano guerre, disuguaglianze sociali e conseguenti necessità di emigrazioni di massa, che nulla hanno a che vedere con una sana aspirazione a conoscere il mondo e a intrecciare pacifici rapporti tra uomini di buona volontà.

(Marisa Grande, Movimento culturale “Synergeticart ’90 ).

DOSSIER

RIPORTO DI SEGUITO UN POWERPOINT DEL 2013 CHE TRATTA DEL “TARANTISMO”, UN FENOMENO DI RELIGIOSITA’ MINORE RIGUARDANTE IL PERCORSO DI “ESPIAZIONE DELLA DONNA”, ISPIRATO ALL’ATAVICA E INGIUSTA COLPA ATTRIBUITA ALL’ANCESTRALE GRANDE MADRE

E IL PDF RIGURDANTE UN BRANO DEL LIBRO:
MARISA GRANDE, “DAI SIMBOLI UNIVERSALI ALLA SCRITTURA”. BESA 2010
https://synergeticart.files.wordpress.com/2023/12/marisa-grande-nelluniverso-se-un-punto-vibra-luniverso-vibra-nell.pdf

L’aspirazione dell’uomo a percorrere il mondo: tra volontà e necessità

Anxa 11-12- Novembre-Dicembre 2023 – 24

ANXA RIVISTA bimestrale
La parte VII del saggio di Marisa Grande, “L’ancestrale aspirazione dell’uomo a percorrere il mondo ” pubblicata nel numero 11-12 novembre- dicembre 2023 in:


http://www.anxa.it

NEL PDF CHE SEGUE PUOI LEGGERE LE PRECEDENTI PUNTATE PUBBLICATE DALLA RIVISTA BIMESTRALE ANXA DA NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 A SETTEMBRE-OTTOBRE 2023:

L’aspirazione a percorrere il mondo: tra volontà e necessità

Pubblicato su da synergeticart

DOSSIER

La diffusione dell’essere umano nel mondo ha origini molto remote: in questo studio, partendo da circa quattro milioni di anni fa, seguo per grandi linee e prevalentemente attraverso le tracce archeologiche i suoi più rilevanti spostamenti. Metto anche in evidenza le motivazioni volontarie (sete di conoscenza e piacere del viaggio e delle scoperte) o involontarie, per inospitalità ambientale dovuta a cause naturali della Terra.

Il pianeta attraversa fasi alterne di modificazioni climatiche, oscillanti tra l’agghiacciamento, che genera le glaciazioni e l’estremo calore che genera eruzioni vulcaniche, incendi spontanei, movimenti sismici seguiti da maremoti, piogge alluvionali, smottamenti, frane… che hanno determinato e determinano ancora spostamenti, individuali o in massa, lungo percorsi esplorativi terrestri e marittimi o lungo “grandi vie migratorie della sopravvivenza”. (Marisa Grande)

marisa-grande-lancestrale-aspirazione-delluomo-a-percorrere-il-mondo-anxa-rivista-bim.-da-dic.-2022-al-2023-

Il fenomeno astronomico che guidò i Magi a Betlemme

DOSSIER

RIPORTO UN ARTICOLO PUBBLICATO IN CORRIERE SALENTINO NEL 2010 E RIPROPOSTO NEL 2020

“La stella di Betlemme”

Rimando anche agli articoli scritti a Natale del 2020, relativi alla congiunzione Giove-Saturno in Pesci, che rappresentò il segno celeste che annunciava la nascita di Gesù e l’inizio della nuova era dei Pesci.

La stessa congiunzione è apparsa il 21 dicembre del 2020 nel settore zodiacale compreso tra Capricorno e Acquario.

La stella che ha segnato l’inizio dell’era di Cristo

Pubblicato su da synergeticart

https://www.corrieresalentino.it/2020/12/iconografia-e-iconologia-della-simbolica-stella-di-davide/